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      Egli nondimeno si andrà regolando, per vedere se gli possa bastare assegnatione minore: et in somma, quando non si possino metter per hora da V. S. mille scudi sul Monte, potrà metterne 900, per supplir poi al futuro semestre; et più tosto non perda in ciò tempo, acciò gli interessi comincino a correre. Tutto questo volsi dire a V. S. hier l'altro, ma non vi fu tempo; et scrivo hora, che io credo che li suoi forestieri siano partiti. Però se intanto le parrà di mandarli 25 S.di giugneranno opportuni. Et le bacio di cuore le mani.
     
      Di Fiorenza, 25 Aprile 1634.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
     
      Stimerei bene che V. S. scrivesse al S.r Luca degli Albizi, raccomandandogli il S.r Vincenzio.
     
     
     
     
      Oblig.mo Parente et Ser.reGeri Bocchineri.
     
      Ho saputo, ma in confidenza, che il S.r Luca disegni di mutare il S.r Vincenzio et di mandarlo a Barga, che vuol dire un viaggio di più di 100 miglia. Il S.r Balì(259) mi ha promesso che procurerà che il disegno si revochi, et si metta il S.r Vincenzio in una Cancelleria più commoda. V. S. raccomandi però il S.r Vincenzio al S.r Luca con caldezza, senza mostrar di saper questo disegno.
     
      Fuori: Al molto Ill.re S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
      In villa.
     
     
     
      2927.
     
      GALILEO a GERI BOCCHINERI [in Firenze].
      Arcetri, 27 aprile 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 96. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Osser.mo
     
      Stavo in procinto di scrivere a V. S. circa lo stato mio di sanità, che è travagliatissimo. L'ernia è tornata maggior che prima, il polso fatto interciso con palpitazione di cuore; una tristizia e melanconia immensa, inappetenza estrema, odioso a me stesso, et insomma mi sento continuamente chiamare dalla mia diletta figliuola: nel quale stato non giudico punto a proposito che Vincenzio si vadia allontanando col mettersi di presente in viaggi, potendo d'hora in hora sopraggiugnere accidenti per i quali fusse bene che fusse qui presente; perchè, oltre alle cose dette, una perpetua vigilia mi spaventa non poco.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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