Al ritorno doverà passare per Firenze, e verrà a riverire V. S., vivendoli devotissimo e svisceratissimo. In tanto raccommandoli la protezzione della sua opera(282) appresso cotesti Signori, e in particolare a quelli della sua conversazione. E non occorrendomi altro, li fo riverenza.
Di Roma, il 7 di Maggio 1634.
Di V. S. molto Ill.reDevotiss.o e Oblig.mo Ser.re e Dis.lo
Don Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
2937**.
GERI BOCCHINERI a GALILEO [in Arcetri].
Firenze, 9 maggio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 52. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Doman l'altro si porrà in vendita a 200 (di la casa contigua a questa di V. S., et sentiamo che ci è persona che la piglierà; ma se V. S. ci volesse attendere, procureremmo che V. S. fusse anteposta. Li denari frutterebbero più che a metterli sul Monte, poichè la pigione è di (di 12. Ma quello che più importa, è il commodo che riceverebbe questa casa di V. S., la quale se si havesse a vendere, varrebbe il terzo più con l'aggiunta di questa casetta. Le ne avvisiamo, acciò V. S. comandi quello che dobbiamo fare(283): et in tutti i casi che il S.r Vincenzio venisse in Fiorenza, o che V. S. volesse tornar con lui, o che egli havesse mai un forestiero, questa casa sola è stretta; et intanto il tenere a pigione la casetta nel modo che è, frutterebbe più che a mettere sul Monte 200 S.di. Et le baciamo le mani; et si risolva presto, perchè non ci è tempo da perdere.
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