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FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 3 giugno 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., Nuovi Acquisti, n.o 32. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.rone Col.mo
La lettera di V. S. Ecc.ma di 29 Aprile mi capitò in tempo ch'io ero smarito in mille intrichi nostri capitulari. Mi uscì di mente il negotio dell'incudine, che solo hoggi nel rivedere le lettere trovo l'errore: la prego perdonarmelo. Scrivo a Brescia, di onde haverò presta rissolutione, havendo persona che farà il servitio bene. Aspetto di intendere da V. S. che sia rasserenata la sua mente e ritornata in porto di quiete, che è la speculatione, medicina de' mali, se, oltre il tempo, ve n'ha alcuna.
Un nostro Padre qui, c'ha gusto nell'astronomia più che fondamento, non intende nella Copernicana come li pianeti sempre uniformemente non debbano essere, se uno progressivo così anco gl'altri, o retrogradi o stationari, secondo la proportione de' suoi moti. Io li ho dato il Copernico, credo ve lo trovarà; V. S. le accenni il luoco. A me par intenderlo, ma solo per me, non per disputarlo con altri.
Il Sig.r Baitello(315) mi scrive c'haveremo la pensione al suo termine, colle due rate decorse, che sarano li scudi 60: li 40 li contai conforme l'ordine di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, alla quale bacio le mani.
Ven.a, 3 Giugno 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.eF. Fulgentio.
Fuori, d'altra mano : Al molto Ill.tre et Eccell.mo Sig.r Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
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FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
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