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      Dn. Lucius(345), convictor meus, tui valde honorificam mentionem subinde facere solitus, professus etiam amicitiam tuam, putat esse quod pictores vocant verdusert....
     
      27 Iun.(346) 1634.
     
      2963**.
     
      FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
      Venezia, 8 luglio 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 71. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
     
      Credo che V. S. E. haverà ricevuta l'informatione circa l'incudine(347), che ordinai le fosse mandata dal mio compagno, essendo io impedito.
      È qui l'Ill.mo Baitello(348), e mi assicura che a Settembre l'Arrisi(349) mi mandarà tutto quello resta, che sarano scudi 60, conforme all'accordato e computo fatto.
      Ho un giovine gentill'huomo(350), che brama far osservatione della luna; ma siamo senza canochiale, perchè la peste ha portati li maestri, che non habbiamo che strazze. Mi conviene ricorrer a lei, che è inventore et deve havere cose isquisite(351). Ho un altro, che nelle mecaniche(352) lavora ciò che li viene in fantasia. Oh, se potesse star due mesi con V. S., che cose impararebbe! Questo nel studiar il suo libro si è rissoluto far la sfera Copernicana: hieri mi discorse il suo intento; non so se vi arrivarà, ma farà qualche cosa. Hor questo mi dice, che se sapesse il diametro della sfera nella portione della quale si debbono lavorar li vetri per li canochiali, che le dà l'animo di far le forme per lavorarli. La prego darci gl'indirizzi, acciò possiamo havere qualche cosa di garbo, e quegli avvertimenti co' quali più aiutar la curiosità di questi spiriti non ordinarii.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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