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      Di già il suo libro deve essere latino, e si farà in tutte le lingue.
      Le mie occupationi V. S. non le potrebbe imaginare; nè altro mi fa forte al tolerare che il servir volentieri, et il contento di vedere mordere la catena a quelli che per tutto non possono quanto per petulanza et altrui bestialità pretendono.
      Scrissi nelle(356) passate pregandola aiutar un gentill'huomo(357) che con un occhiale desidera osservar la luna, aciò si metta in via di haverne un buono: mi favorirà della gratia; e mi commandi senza alcun rispetto, chè il servirla mi è contento e gloria. E le bacio le mani.
     
      Ven.a, 15 Luglio 1634.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
     
     
     
     
     
      Ecc. Galileo.
     
     
      [vedi figura 2964.gif]
     
     
     
      2965*
     
      GIOVANNI VANNUCCINI a [GALILEO in Arcetri].
      Murlo, 15 luglio 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 64. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
     
      Ricevei l'honore della lettera di V. S. Ecc.ma in Vescovado, dove non ho potuto trovar cosa a proposito secondo il suo gusto in materia delli 3 barili di vino, perchè per l'estate non sono vini da resistere. Procurai però far penetrare a Mons.r Ill.mo(358) il contenuto della lettera scrittami, et so che egli ha dato ordine al nuovo Maestro di casa che usi ogni diligenza, acciò resti servita delli detti 3 barili di vino alla ricolta futura. Se li faranno bisogno quattro some di vino buono per bere l'inverno, spero che la potrò servire conforme al suo gusto; tutta via starò aspettando a quel tempo i suoi comandamenti di nuovo: ed in tanto bascio a V. S. Ecc.ma humilmente le mani.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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