Quae dulcissima spes animo meo obversans, percepto quodam gaudio molestias alias aut leniet aut absterget. V.
10 Iulii(372) 1634.
2968.
BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Arcetri].
Bologna, 22 luglio 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 73. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Con l'occasione che deve passare di costà un Padre nostro, che tiene ordine di venirla a riverire in nome mio, essendosi già finita la stampa de' primi cinque libri della mia Geometria(373), gliel'ho voluti inviare, acciò, havendo agio, gli dia un puoco di un'occhiata, che mi sarà di molto favore, e massime se mi dirà quale gli riesca il mio fondamento delli indivisibili. E perchè dubito che a molti sia forsi per dar fastidio quel concetto delle infinite linee o piani, perciò ho poi volsuto fare il settimo libro, nel quale dimostro per altra via, differente anco da Archimede, le medesime cose; nel sesto poi tratto delli spatii sotto le spirali e volute in maniera differente da Archimede: quali vedrà come saranno stampati. Vedrà dunque fra tanto questi cinque, nel primo de' quali sono scorsi alcuni erroretti, però di puoco rilievo, e nel libro 2° devo mutare il foglio G della dimostratione o propositione 17; perciò potrà lasciar di vederla sino che io non li rimando quel foglio ristampato. E trovandovi mancamenti, come so che sarà, scuserà la mia debolezza e bassezza del mio ingegno, che non può poggiar tant'alto come il suo, nè apparir io suo degno discepolo, e mi compatirà, non havendo havuto qua mai con chi poter conferire le mie specolationi.
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