Ven.a, 22 Luglio 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSig.r Galileo.
Dev.mo Ser.reF. Fulgentio.
Volti(375).
Post scritta ho la sua gratissima di 15. Le rendo gratie cordialissime della promessa de l'occhiale e dell'informatione per farne(376): se al mio amico riuscirà, procurarò anco de' specchi vecchi.
Anco qui venne aviso della sfera Copernicana, ma non comparisse. V. S. è fatta un gran nemico di quel sistema, come se egli l'havesse maltrattata, e non l'altrui malignità; et io le fo pronostico che non varcarano molt'anni, che nelli cervelli de' mathematici la terra haverà rotto il chiodo postoli, e vorrà far i suoi corsi. L'Ill.mo Baitello(377) ha un fratello, che ha gusto nelle matematiche; ha letto il libro suo, che si vendeva mezo scudo, adesso 2, 3 e quattro: e l'istesso Sig.r Lodovico è di grandissimo ingegno; ha conosciuto V. S. in Padova, e la honora. So che riceverà sue lettere con gran piacere.
Questo inverno vennero a Venetia rabarbari nuovi; li dicono perfetti costoro: se occorrerà, haverò modo per haverne del migliore. Manna ve n'è sempre di esquisita: canella è un pezzo che non n'è capitata di nova; io non credo a chi mi dice haverla perfetta quanto cara.
Scrivo al P. Provinciale de' Servi a Bologna, che gionto l'incudine, senza aspettar altro lo mandi a V. S., a cui di novo bacio le mani.
2970.
GALILEO ad ELIA DIODATI [in Parigi].
Arcetri, 25 luglio 1634.
Bibl. d'Inguimbert in Carpentras. Reg. XLI, Vol. II, car. 23. - Copia di mano sincrona, in capo alla quale si legge, di mano di NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC "1634, 25 Luglio.
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