Ick verwacht mede uyt Italien het gevoelen van Galilaeo(399)..
2975.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 12 agosto 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 75. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e P.ron Col.mo
Se bene dal nostro carissimo Padre Francesco(400) tengo frequenti avisi del buon stato di V. S. e della totale rassegnazione della sua volontà in quella di Dio e de' superiori, cosa che mi dà grandissima consolazione, in ogni modo la lettera di V. S. mi ha talmente rallegrato, che non lo posso esprimere: bastili che di tenerezza lacrimatus sum. Il Signor Dio la conservi in così santi pensieri, e havendoli fatto dono del più elevato intelletto che sia stato gran tempo fa, per intender parte delle Sue grand'opere, li conservi ancora questi lumi, co' quali conosce e vede che gli avvenimenti di questo mondo sono vanissimi fantasmi di sogni nel breve sonno di nostra vita; e però possiamo esser sicuri, che quando si svegliaremo alla vera vigilia dell'altra vita, ci sarà consolazione grande l'intendere che assolutamente sono un niente: e questa allegrezza sentiremo noi quando i sogni siano stati noiosi; ma quelli infelici, che sopiti in profondo letargo d'ignoranza godono di presente avvenimenti, cioè vani sogni, giocondi e allegri, all'hora restaranno confusi e addolorati, ritrovando che sono state tutte vane imaginazioni.
Mi piace assai che il libro De bello Suecico(401) li sia piacciuto, perchè l'autore fa più stima del purgatissimo giudicio di V. S. che di m/100 di altri.
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