Veramente è huomo di garbo, civile, pieno di buon affetto, e, levatole questo che crede tutto vero il detto da Aristotele più del Vangelo, un altro Simplicio, certo è huomo di garbo, senza malignità, in fatti un galanthuomo. Lo veggo pentito delle punture del suo libro; parla di V. S. come dell'oracolo vivo, eccetto che ove entra Aristotele iota unum non praeteribit(413). Questo non rafreddi V. S. dalle postille; perchè si potrano levare le spine, ma nel resto veggo c'haveremo cose rare e nuove, et io non ricevo gusto maggiore.
Per la monaca, quando arrivino le mane nuove, se V. S. così comanda, farò comprare le 4 lire: mi scrivi dove mandarla(414).
La mia età è di 64 anni, cominciati alli 8 di Giugno passato, ma sono oppresso da sì continue occupationi, che mi conviene cadere sotto la soma. La mia più soave rilassatione d'animo sono le sue lettere, e la lettura iterata delle sue operationi, delli Dialoghi e di quanto ha publicato. Non posso però trovare al mondo il discorso De insidentibus aquae. Dio la conservi, come di cuore Lo prego: e le bacio le mani.
Ven.a, 19 Agosto 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo Galileo.
Devotiss.o Ser.
F. Fulgentio.
2980.
LODOVICO BAITELLI a [GALILEO in Arcetri].
Venezia, 25 agosto 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 67. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio P.ron Col.mo
Fra l'obligationi ch'io tengo col Rev.mo P. Maestro Fulgentio, numero come singolarissima l'havermi aperta la strada di darmi a conoscere a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma quel servitore che già molt'anni vivo alla sua virtù, al suo nome, a' suoi scritti.
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