Io ne ringrazio V. S. a misura delle mie obligationi, che del continuo vengano accresciute da' suoi favori.
Al Vannuccini(423) manderò la sua lettera; e perchè con essa mi son ricordato che una volta V. S. li commettessi certo vino bianco, e che da esso non li fu provisto, ne la voglio servire io d'una soma in fiaschi, che credo che non li dispiacerà. Non posso estendermi a fargliene maggior offerta, perchè la botte è assai piccola, e pari a questo, al mio gusto, non ne trovo: però dovrà, a suo tempo, gradire più la volontà che l'effetto, che sarà così tenue.
Io mi rallegro con V. S. di vero affetto della sua buona salute; e con pregare S. D. M. che glie la conservi sempre, resto baciandole affettuosamente le mani.
Di Siena, 2 Sett.re 1634.
Di V. S. molto Ill.reDevot. Ser.
A. Ar. di Siena.
2984**
ALESSANDRO NINCI a GALILEO in Arcetri.
San Casciano, 4 settembre 1634.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 66. - Autografa.
Molto Il.e et Ecc.mo Sig.r mio P.ron Col.mo
Sono arrivato qui in San Casciano, dove ho trovato una gratissima lettera di V. S. In risposta della quale dico, per me e per Giulio(424), come diversi accidenti sin hora hanno ritenuto l'uno e l'altro di lasciarsi rivedere; e se bene haveremo potuto scrivere, ce ne siamo astenuti per non infastidire V. S. senza necessità; ma fra pochi giorni comparirà Giulio, poi che io non posso per anchora partirmi. Il medesimo Giulio è rimasto molto mortificato nel'intendere che V. S. habbi aspettato in vano certa farina, poi che non gl'è stato fatto l'imbasciata, o pure recapitato la lettera; ma al più lungho venerdì prossimo la manderà, e non prima, perchè, mediante la siccità de' fiumi, non si può essere servito bene a sua posta.
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