E se altro gli ochorre in che da noi possa essere servita, assicurisi che riceviamo per grazia singulare il potere, mediante i suoi comandi, mostrarci almeno ricordevoli di tanti oblighi con che gli siamo tenuti, mentre co 'l fine, preghando il Signor Dio che conceda a V. S. cumulata prosperità, con la debita reverenza gli bacio le mani.
Di S. Casc.no, 4 di Settembre 1634.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maDevotiss.mo e Oblig.mo Ser.e
Alessandro Ninci.
Fuori: Al molto Ill.e et E[cc].mo Sig.r mio P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, in
Arcetri.
2985**.
GIULIO NINCI a GALILEO [in Arcetri].
San Casciano, 7 settembre 1634.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 65. - Autografa.
Al molto Ilu.re Sig.re Galileo Galilei.
Mando a V. S. staia sei di farina per Santi di Gabrielo Rosi; e se gli ocore niete altro, V. S. mi avisi, perchè ò grande desiderio di servila. Dell resto pregado Dio che vi conceda la sanità.
Il dì 7 di Settembre 1634, in Sancascano.
Vo.ro Affe.toGiulio Ninci.
Fuori: Al molto Ilu.reSignore Galileo Galilei.
2986*.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 9 settembre 1634.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 111. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r Col.mo
Ho la sua gratissima di 2.
L'aspettarsi d'hora in hora le manne fa che non le mandi nè li libri del Sig.r Roccho nè li vetri(425), per fare un solo tramesso. La risposta(426) alla prima postilla è in mano di Mons.r Contarini(427), uno de' più devoti ammiratori della sua virtù ch'abbi V. S.; che è causa che hoggi non la possi mandare, perchè non l'ho potuto ritrovar in casa.
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