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      Presto andarą a Brescia l'Ill.mo Baitello, e li voglio far svaligiar la casa da' birri: lasci pure a me la cura, chč se non lo fo pentir della sua furbaria mi muti il nome.
      Ho letta la scrittura(472); ma V. S. m'ha cosģ depravato il gusto, che tutto mi pare nulla in rispetto delle sue specolationi nove e singolari. Mi ha fatto ridere da dovero il pensiero suo nel fine circa il fermar del sole di Giosuč(473), che veramente č bello. V. S. ha toccati li due punti essentiali nella prefata scrittura: l'uno, del guardarsi di stabilir per dogma di fede cosa che possi, o adesso o 'n progresso di tempo, essere dimostrata non vera; l'altra, che la Scrittura parla delle cose naturali secondo che corre l'opinione comune: altrimente converrebbe havere per articolo di fede l'ardersi della fenice, perchč Giob alludendoci dice: In nidulo meo moriar; e 'l rinovarsi dell'aquila, perchč David dice: Renovabitur sicut aquila iuventus tua; e l'incanto delle serpi e 'l turar l'orecchio dell'aspide: Sicut aspidis surdae, quae obturat aures suas ne audiat vocem venefici incantantis sapienter; et altri luoghi simili, e le cose che in Giob, che 'l christallo si facia dal giaciarsi l'acqua, e la generatione de' metalli, con tante altre cose c'hora nissuno le ha per vere. Ma se' Giesuiti farano articolo di fede l'immobilitą della terra, s'assicurino pure che tutti li professori di astronomia hanno d'essere heretici. La Copernicana dal suo libro ha preso tanto lume, che vi balzano dentro tutti chi lo leggono.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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