La supplico non le scordare, perchè queste due che tengo mi certificano dell'utilità che li veri filosofi sono per riceverne. Il cervello temperato è tutto pieno di desiderio di giovare anco alla posterità, et io son sicuro che V. S. haverà fatta la strada al filosofare di cose, e non di termini vani, per se, per accidens, materialiter, formaliter. Dio la conservi: e le bacio con ogni affetto le mani.
Ven.a, 28 Ottobre 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Devotiss.o Ser.rF. Fulgentio.
3001*.
ROBERTO GALILEI a GALILEO in Firenze.
Lione, 30 ottobre 1634.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 117. - Autografa.
Molto Ill.e mio Sig.r e P.ne Col.mo
Questo ordinario ultimo mi ha portato la di V. S. de' 26 Luglio passato(478), insieme con un piegho per il S. Diodati, che tengho che sia quello che S. S.a ne era in pena e travaglio(479), il quale subito senza perdimento di tempo ho mandato a Parigi a S. S.a, dove al presente si ritrova. Me ne duole bene che non sia arrivato prima a causa del S. De Perez(480) e per il S. Gassendro(481), ci è avanti la sua partenza per esso luogo, ma doverà rimandare quello aspetta ad essi SS.ri; come ancora per non saper le particularità che S. S.a li ha scritto, ma doverà seguir, a Dio piacendo, al suo ritorno. S. S.a pigli nuove occasioni di comandarmi, chè l'assicuro che il maggiore favore che possa ricevere sarà in poterla servire. E facendoli reverentia, li pregherò da N. S. il colmo d'ogni vero bene.
Di Lione, questo dì 30 di 8bre 1634.
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