Gradischa V. S. nel'ofizio comune il mio particolare e sincero affetto; di che io all'ora son per ricevere sicura caparra, quando io mi troverrò onorato di qualche(578) suo comandamento, mentre co 'l fine gli bacio le mani con la debita reverenza.
Da S.ta Maria a Campoli, 22 Xbre 1634.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.ma
Devotiss.mo e Oblig.mo Se.reAlessandro Ninci.
3038*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 23 dicembre 1634.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 32. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.r P.ron mio Col.mo
Il S. Ambasciator nostro(579) continua nel desiderio e buona voluntà di servire V. S., e gli dispiace che la moltitudine e gravità de' negotii che tratta, gli ritardino il trattare quello di V. S. Io gli sarò sempre a' fianchi, se bene S. E. non ha bisogno di sproni: è però necessario caminare con gran cautela, per non guastarsi e rendersi inhabile a poter fare cosa di buono. Viva consolato, e si assicuri ch'io non ho cosa al mondo che mi prema più al core che servirla.
Ho visto il S.r Pier Battista Borghi, quale è restato sodisfattissimo di V. S. molto Ill.re, e mi ha detto che in tutto il viaggio che lui ha fatto non ha havuto maggior consolatione che di vedere e trattare con V. S.
Io sto assai bene di sanità, per gratia di Dio, e il simile desidero a V. S.; alla quale bacio le mani, augurandoli felicissime le S. Feste e Capo d'anno.
Di Roma, li 23 Xbre 1634.
Di V. S. molto Ill.reS.r Gallileo.
Devotiss.o e Oblig.mo Ser.re e Dis.lo
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