Mi è stato fatto vedere un libro moderno, scritto contro al libro di V. S. da un tal peripatetico Rocco(605), per sua ventura tanto disgratiato e stroppiato di dottrina, che m'è convenuto leggerlo per riferirne a chi, stomacato dalle prime carte, non ha possuto tollerar più oltre tanta nausea, e però come curioso ha volsuto sentirne più oltre, ma senza tanto fastidio.
Si trova in queste parti il P. Sciainer con la sua Rosa(606), la quale sta per marcirsi, perchè, havendo condotto qua molti esemplari di quel suo libraccio sì grande, non trova esito di essi, e se ne crucia(607). Io lo veddi, imprestatomi da una persona(608) la quale conosce et ama V. S. e l'ha praticata in Roma, la quale mi ha detto più volte che si ricorda, quanto mai per humana certezza può uno dire di ricordarsi, che fu esso il primo che avvisò a detto P. Sciainer che nel sole si vedevano macchie, scoperte da V. S. il primo; sì che io ho un testimonio vivo e vero che il primo libro di quel volume è falso.
Sto perplesso, non intendendo come possa osservarsi l'altezza meridiana della Lira a piedi d'un monte, venendoci quella quasi per zenit; e poi, osservandosi v. g. d'un tempo nella meza notte, verrà sei mesi doppo ad esservi nel mezo giorno, quando io non so che la si possa vedere. Se l'osservatione si facessi nella parte sotto al polo, mi pare che non mancherebbero oppositioni di refrattioni. Se piacesse a V. S. di cavarmi di questa ignoranza, mi farebbe un gratissimo favore, e molto maggiore ancora se ella mi avvisassi se in quella o in altra stella habbia fatta osservatione alcuna, e che cosa habbia trovato.
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