Invero tra' gran flagelli che io potessi haver dalla man di Dio saria il perdere un tal padrone, e tra le grazie immense che dalla Sua clemenzia ricevo annovero l'havermelo lasciato in vita.
Questo travaglio ha causato che non prima di mercordì sera potei consignare al Sig.r Ambasciatore di Toscana i libretti che il passato(616) le scrissi. M'ha S. Eccellenza promesso ricapitar il fagottino (sigillato col mio sigillo, col soprascritto a V. S. molto Ill.re) in che sono, costà in segretaria di S. A. ad un cognato di V. S. molto Ill.re(617), da cui potrà ricoverarli. Vorrei che da questi piccioli libretti argomentasse la divozione di chi con essi le doneria sè medesimo, se non fosse schiavo del Sig.r Galileo da che col suo glorioso nome udì publicarsi le sue virtù. Farò star sull'avviso in Parigi et Anversa per haver quello che uscirà di nuovo in questa materia, e subito le farò arrivar in mano a V. S. molto Ill.re, che non poco mi consola (poichè non può impiegarsi in gran cose) il vedere che la mia servitù non resta del tutto oziosa. Non mi privi V. S. molto Ill.re del tittolo di suo servitore e m'onori co' suoi commandi, mentre per fine le faccio riverenzia e le priego da N. S. il compimento della vera felicità.
Roma, li 6 Gen.o 1635.
Di V. S. molto Ill.reDivotiss.o et Obligat.mo Serv.re
Pietro Batta Borghi.
3056.
RAFFAELLO MAGIOTTI a GALILEO in Firenze.
Roma, 6 gennaio 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 105. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
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Dio Ambasciatore Toscana S. Eccellenza Parigi Anversa Gen Obligat Serv Batta Borghi Firenze
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