Pisa, 10 Febb.o 1634(676).
Di V. S. Ecc.maDevot.mo e Obbl.mo Ser.re
M. Ant.o Pieralli.
3077.
BENEDETTO CASTELLI a FAMIANO MICHELINI in Firenze.
Roma, 10 febbraio 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XV, car. 85. - Autografa la firma. Fuori, accanto all'indirizzo, si legge di mano di GALILEO: D. Ben.to
Molto Rev. Padre mio Col.mo
Godo sopramodo che V. R. habbia la consolatione della soave, gioconda e sapientissima conversatione del nostro Sig.r Gallilei, e in vano desidero di ritrovarmici in terzo: duplicatamente godo che il Sig.r Gallileo habbia la consolatione della sua santa conversatione. Di me non li posso scriver altro (e scrivo come a tutti dua) se non: Ecce, quem amatis infirmatur. La febre ostinatamente m'ha travagliato da Natale in qua, senza tener ordine negl'assalti, e hieri in particolare dalle 19 hore e mezzo mi tormentò aspramente, con un orribil freddo che terminò in vomiti, e col principio del caldo, il quale poi m'ha afflitto tutta notte. Hoggi però, lodato Dio, son stato assai bene, e spero di liberarmi presto, massime se questi tempi fastidiosissimi, humidi, ventosi e piovosi, muteranno stile. E prego V. B. havermi per raccomandato nelle sue sante orationi. Fo riverenza con tutto il cuore al S.r Gallileo et a V. P.
Di Roma, li 10 Febr.o 1635.
Di V. P. molto Rev.
P. Fran.coAff.mo Ser.re di cuore
Don Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Rev. Padre mio in Christo Oss.moIl [Padre Fran.]co di S. Gioseppe delle Scole Pie.
Alle Scole Pie.
Fiorenza.
3078.
MATTIA BERNEGGER ad ELIA DIODATI in Parigi.
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