Ma voglio por fine alle querele, benchè appena ne abbia prodotto il principio, nè voglio più occupar V. S. Ill.ma o perturbarla in cose di poco gusto: anzi devo pregarla a scusarmi se, tratto da quel naturale sollevamento che gl'afflitti hanno nel discredersi talora con i suoi più confidenti, son trascorso con troppa libertà a infastidirla. Restami a rendergli con l'affetto del quore quelle grazie, che con parole non potrei mai rendergli, dell'humano e pietoso uffizio da lei intrapreso a mio benefizio, il quale ella ha così efficacemente saputo porgere, che se a me non harà profittato, ben possiamo esser sicuri che non senza qualche puntura e rimorso havrà tocco le menti, che, sendo di huomini, non possono esser prive d'humanità. Io me gli confermo obblig.mo e dev.mo ser.re. Il Sig.re Dio ricompensi il merito dell'opera caritatevole da lei usata, e con rev.te affetto me gl'inchino.
D'Arcetri, li 21(698) di Feb.o 1635.
Di V. S. Ill.maDevot.mo e Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
3083**.
PIER BATTISTA BORGHI a GALILEO in Firenze.
Roma, 23 febbraio 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XII, car. 32. - Autografa.
Molt'Ill.re Sig.r e P.rone Colend.mo
Fui più giorni sono dal Sig.r Segretario dell'Ambasciator di Toscana, per intender da esso se haveva inviato a V. S. molto Ill.re quel fagottino di libri(699) che a tale effetto le consignai; e dissemi che non l'haveva per anche inviato, rispetto che, essendo cotesta Corte a Pisa, havea pensato che non fosse per haver troppo sicuro ricapito, mentre soggiornava in quella città, e che haveva pensiero d'inviarlo con occasione che era per partir in breve a cotesta volta un Cavagliere, fratello della Sig.a Ambasciatrice(700), che l'haverebbe a V. S. molto Ill.re consignato in man propria.
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