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      Chi n'ha dato mai, ni può darne, regola certa? E si queste cose non si vogliono chiamare diffetti della materia, almanco fanno diffettosa l'arte, la quale non potendo riconossere questi accidenti nelle picole machine, sono evidenti nelle grandi, essendo acresciute per la forza del peso. Oltra che le forze della materia non crescono come le quantità, e molte machine, le quali hanno la potenza grandissima, la quale si mostrerà in picolo, perchè si ritrova materia proportionata a tal forza, non si potranno fare in grando(709) per mancamento della materia. Lei istessa ha osservato che una tromba di attrattione non puol attrar più di 18 piedi di alteza(710), qual grossa e grande esser si voglia; donche quella machina riesse in picolo fin a una certa grandezza, più grande non fa effetto. Se dirà: questo non è il diffetto della machina, ma del'aqua. Che importa donde che venga esso diffetto? basta che veddiamo che per il mancamento di qualche cosa la machina grande non riesse come la picola, benchè proportionata del resto in tutte le sue parti. Se dirà, che quando si volesse dare regola delle materie, non s'intenderebbe di queste imperfette, ni anche delli mancamenti del'artista. Questa volrà dire una materia perfetta, non soggetta a nissuno di quelli accidenti; et sarà una materia imaginata e astratta, et alhora sarà un discorso differente dal primo, perchè s'intenderanno figure astratte, come nelle dimostrationi li cubi, li cilindri etc. Ma dove si trova tale materia? li metalli istessi, in una istessa specie, sono differenti fra loro, benchè non habbino ni vene ni groppi ni radici ni rami, non patiscono ni humido ni asciuto.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744