Ma considero che se la mano vol dare maggior velocità alla detta ruota, bisogna prima che essa l'habbi, cioè che ella prima si vada accellerando in infinito, e non che stia costante in un dato grado di velocità; e perciò il mio pensiero di fare nel moto delle ruote quello che si fa nel moto de' gravi all'in giù, conosco haver debole fondamento, come appunto la sua risposta benissimo dimostra: perciò mi scuserà della mia inavvertenza.
Spero di finir la stampa della mia Geometria(732) fra 2 over 3 settimane; quando sia compita, farò poi che l'habbi tutta, et haverò pronta l'occasione, poichè faciamo il Capitolo generale a Ferrara, per il quale non mancherano occasioni di farcela havere. Fra tanto la prego a continuarmi la sua buona gratia, vivendole io partialissimo amico e servitore: e li baccio le mani.
Di Bologna, alli 12 Marzo 1635.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOb.mo Ser.re
F. Bon.ra Cavalie[ri].
3090*.
ELIA DIODATI a [GALILEO in Arcetri].
Parigi, 12 marzo 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. V, T. VI, car. 79r. - Copia di mano di VINCENZIO VIVIANI, che premette queste indicazioni: "E. D. 12 Marzo 1635, di Parigi. Risposta alla de' 9 Febb.o".
L'opera franzese sciolta(733) si è come dismessa, e riusciva poco bene.
3091.
PAOLO APROINO a [GALILEO in Arcetri].
Venezia, 13 marzo 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 200. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, mio Sig.r Col.mo
Ho veduto heri mattina, che ho visitato M.o Fulgentio, nela lettera di V. S. Ecc.ma con quanta dolcezza ella tiene fresca la memoria di me e di quel beato tempo di Padova.
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