Io ringratio Dio ogni dì, oltre di havermi fatto huomo, specialmente di due cose: una, che di fortune e conditioni meno che mediocri mi habia tirato in grado stimato tra i migliori dela mia patria; l'altra, che mi habia dato per maestro un huomo il più grande che sii mai stato al mondo. Hora pensi mo V. S. Ecc.ma con quanto giubilo ho ricevuto al presente il riscontro del suo amore; al quale solo, et non ad altro, ho da ricorrere per iscusare tanta distrattione di sì longo tempo, provenuta veramente da angustie et necessità di negocii asprissimi.
Le settimane passate, quando esso M.o Fulgentio mi mostrò de i suoi fogli, vedendomi così sviscerato di lei, mi communicò insieme la intentione delo stamparli. Sopra del qual particulare io stetti in suspeso, e gli dissi che mi pareva cosa da pensarvi; et il dì dietro andai a posta a dirgli che, per circonspettione di qualche stravaganza che potesse avvenire, io stimava meglio che ne fussero messe tre o 4 copie in librarie publiche et libere, come sarebe una qui, una in Francia, in Germania, o in Fiandra, con qualche letera annessa che testificasse del tempo, e poi si lasciasse tuorne copia da chi ne volesse: perchè in ogni modo le persone che attendono a questi studii sono pochi di numero, et in qualità che non hanno da far conto sopra un poco di fatica o di spesa maggiore che va nei manuscritti; e con questa scarsezza, che è solo di apparenza, la dottrina si venirebe a ricevere con maggior avidità et reputatione; che quanto a certa sorte d'huomini che entrano a empire il numero del'universale, credo che sii da desiderare più tosto, per tutti li rispetti, che sì fatte cose non arrivino nele lor mani.
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