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      Di questo vengo accertato da Venezia da un amico mio(745), che era andato per la licenza all'Inquisitore di ristampare un mio trattatello che mandai fuori 20 anni fa intorno alle cose che galleggiano nell'acqua, il che gli fu negato, e mostrato 'l detto ordine(746); ordine che per ancora a me non è pervenuto, e però è bene che io non mostri saperlo per non mi progiudicare anche fuor d'Italia. A me convien dunque, Ill.mo Sig.re, non solo tacere alle opposizioni in materia di scienze, ma, quello che più mi grava, succumbere agli scherni, alle mordacità et all'ingiurie de' miei oppositori, che pur non sono in piccol numero. Ma siano quanti si voglino i miei infortunii, non saranno mai tanti nè tali che mi possino arrecar tanta afflizzione, che molto maggiore non sia il contento che ho provato nel potermi, lor mercè, assicurare del singolare affetto da V. S. Ill.ma con indubitabil dimostraz[..] manifestatomi. Io resto confuso per non saper trovar parole per render grazie proporzionate al desiderio et all'obbligo che gli tengo; e solo in questo mi consolo, che sapendo V. S. Ill.ma impiegar grandissimi benefizii in chi non ha appresso di lei merito alcuno, saprà ancora appagarsi di quei ringraziamenti che da roza et inesperta penna non possono uscir se non mal puliti et inornati: ma così languidi e freddi, sia certa che vengon da un cuore sincero et ardente di desiderio di potergli con qualche segno mostrare quanto io gradisco i suoi favori e quanto riconosco gl'obblighi miei infiniti.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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