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      Io non ho potuto mai capire la sua differenza tra moto e latione. Mons.r Apruino ha havuto anch'esso ragionamenti col sudetto S.re Cavallier: forsi ne scrive nella collegata(748). Nel resto questo è un spirito molto gentile, e delle speculationi di V. S. parla non solo con lode, ma hiperbole, e confessa ingenuamente che se bene egli non crede che tutto sia come V. S. dice, nondimeno sono pensieri singolarissimi, i più belli che habbi mai veduto, e mi usò la frase: Questo è oro collato di 24 caratti. Il che mi disse anco il Sig.r Apruino colle stesse parole.
      Scrissi a V. S. nella passata l'ordine barbaro che è qui, et ho saputo essere anco in tutti gl'altri luochi, nullo excepto(749). Questo però non mi darebbe fastidio, se non vedessi che sopra tutte le cose non conviene crear a V. S. travagli, essendo ove si trova; che se fosse qui con noi, potrebbe sbatter chi volesse. È cosa da pensarci, e poi rissolvere.
      Ho fatto scrivere d'aliena mano per dolore di stomaco. Ho le sue di 10. Quanto a chi fa del bravo contro di V. S. perchè non le può respondere, mi creda certo che sono parti che nel nascere morono; ma le sue creature, a dispetto del tempo e della tirania, sarano imortali. Viva lieta, mi mandi il ressiduo, e poi rissolveremo. E le bacio le mani.
     
      Ven.a, 17 Marzo 1635.
      Di V. S. Ecc.maS.re Galileo.
      Ser.re Dev.moF. F.
     
     
     
      3096*.
     
      ROBERTO GALILEI a GALILEO [in Arcetri].
      Lione, 19 marzo 1635.
     
      Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 83. - Autografa.
     
      Molto Ill.e Sig.r mio Oss.mo


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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