Osservo appresso e dimostro, come, e per qual ragione e con che proporzione, canne, lance ed altri strumenti simili, essendo voti dentro, sono più gagliardi che altri della medesima materia, lunghezza e peso, che fussero massicci e sodi. Altre notizie arreco, che servono a gustare delle maraviglie delle fabbriche artifiziali e più di quelle della natura, la quale, intendendole tutte, tanto mirabilmente se ne serve nelle sue strutture, facendo, per esempio, l'ossa delli uccelli vote assai dentro, acciò sieno leggiere ed insieme gagliardissime, quali non sarebbero se, ritenendo il medesimo peso, fussero massicce, perchè sarebbero sottili e grandemente più deboli.
3104.
NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC a GALILEO [in Arcetri].
Aix, 1° aprile 1635.
Bibl. d'Inguimbert in Carpentras. Collection Peiresc, Addit., T. IV, 3, car. 449. - Minuta autografa.
Molto Ill.re et Excellent.mo Sig.re mio et P.ron Col.mo
Io non ho potuto fare in servicio di V. S. Ill.re alcun officio che meriti una minima particella della gratitudine ch'ella ne mostra nella sua cortesissima lettera delli 22 Febraio(764); et quando ne potrei far al centuplo, sì come professo desiderarlo ardentissimamente, non potrei sodisfare al debito mio et obligatione che tengo alla somma virtù et amorevolezza di V. S. Ill.re; dispiacendomi di non saperlene esprimere condegnamente li sentimenti interni, per la poca prattica di cotesta lengua volgare e per la debolezza dell'ingegno. Ma poi che veggo ch'ella s'appagga del cuore, m'assicuro ch'ella rimanerà sempre sodisfatta della mia fedele corrispondenza et del mio devoto ossequio, et ch'ella non sarà per rivocar in dubbio ch'io non mi muova a far sempre ogni tentativo a me possibile per finir l'impresa, la qual, se Domendidio ci degna aiutare, doverebbe riuscire un giorno conforme a i voti et all'oppinione ch'io n'haveva presa quando viddi la risposta dell'Em.mo S.r Card.e Padrone in una lettera scritta tutta di suo pugno, et non di mano o del concetto d'un secretario, havendo provato più volte che quando S. Em.za non gustava qualche proposta si è sempre contenuta nel silentio, senz'alcune schuse nè altri complimenti; di maniera che quando viddi la sua risposta, se ben in poche parolle(765), presi grand'animo et ardire di raddopiar l'officio nelli termini che V. S. Ill.re haverà poi veduti(766), alli quali veramente S. Em.za non m'ha replicato, se ben m'ha fatto risposta, di suo pugno ancora, sotto elli 2 Marzo, a diversi articoli della medesima mia lettera dov'era inserito il secondo officio per V. S. Ill.re: ma poi che son certo che n'haveva fatto lettura per responder a gli articoli d'ella, mi giova credere ciò ch'ella m'accenna, che non sarà stato senza qualche puntura et rimorzo d'humanità, et che il tempo et la patienza potranno far maggior operatione ch'ella non si persuade, massime concorrendovi gli officii potentissimi dell'Excellen.mo S.r Conte di Noailles; et secondo la riuscita dell'ambasciata dell'Em.mo S.r Card.le di Lione(767) forzi che vi si potrà un giorno far intervenire qualche suo officio ancora, sapendo ch'en quella Corte, quando una grazia è risoluta privatamente, hanno a caro che ne sia fatto istanza da diverse persone, alle quali insieme se ne faccia la concessione publica: il che aspettando, non ho voluto per hora replicar altro in proposito della persona e negotio di V. S. Ill.re l'altr'hieri, che passò qui l'ordinario d'Avignone per Roma, poi che S. Em.za non me ne faceva più altra mentione.
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