Con mia particolare satisfasione ho visto come il Ser.mo P. Mattias(847) portava una copia delle sua opere in Alemagnia, con pensiero di farle là mettere in luce(848), che questa è buonissima occasione; e per quanto veggio e considero esse sua opere(849), non potevano manchare d'essere messe alla luce, già che da ogni banda erano desiderate. Solo goderò di vederne una copia, sendo seguito che sua arrabiati nemici non hanno altra premura che d'estinquere la memoria di V. S. Hanno tolto osso duro a rodere, e, ben che cani, tengho habbino a crepare con questa voglia; e le diligentie che fanno, serviranno a loro confusione e a sua maggiore gloria. Con questo io reverentemente li faccio reverentia, pregandoli dal Cielo il colmo d'ogni vero bene.
Di Lione, questo dì 28 di Maggio 1635.
Di V. S. molto Ill.eS.r Galileo Galilei.
Obig.mo e Dev.mo Par.te e Ser.reRub.to Galilei.
Fuori: Al molto Ill.e Sig.r e P.ne Col.moIl S.r Galileo Galilei, Mattem.co primario di S. A. S.
In Arcetri, in Firenze.
3129*.
NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC a PIETRO DUPUY in Parigi.
Aix, 29 maggio 1635.
Bibl. Nazionale in Parigi. Collection Dupuy, vol. 718, car. 157 - Autografa.
.... I'ay eu responce du Sieur Galilée et du P. Silvestre Pietra Sancta, concernant la machine du P. Linus(850), et attends icy en bref le Sieur Dormalius(851), liegeoys, qui l'a veüe et examinée curieusement pour l'amour de moi et m'en promet une relation de vive voix bien exacte....
3130.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 2 giugno 1635.
Bibl.
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