Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 148. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e P.ron Col.mo
Ho riceuta la lettera di V. S. molto Ill.re: in risposta non posso dirli altro se non che questa quaresima passata fui a' piedi di Nostro Signore, dal quale fui trattato con la solita benignità antica e fui trattenuto quasi un'hora, essendo per prima stato tre anni con ogni riverenza ritirato. Io spero che haverò occasione in breve di servire S. S.tà; e di tutto questo diedi conto a V. S., e mi dispiace che la lettera sia andata male.
Il Sig.r Ambasciatore di Francia(852) mi continova la sua grazia, e ieri li feci in nome di V. S. riverenza, leggendoli la lettera, e mi disse che voleva scrivergli. Si mostra tanto sviscerato che non si può dire più, e mi riesce un compitissimo Signore. Io non manco servirlo, ancorchè le sue gravi occupazioni non mi concedino molto commodo di farlo.
Non so se il nostro Padre Francesco(853) haverà fatto vedere a V. S. una mia lezzione intorno a certi quesiti numerali(854): haverei caro che ci facesse qualche reflessione e mi dicesse il suo senso. Qua da diversi professori viene stimato pensiero novo, sì come ancora nova la maniera di investigarlo: con tutto ciò non m'assicuro di niente senza il parere di V. S. e del Padre Francesco buono.
Un Sig.re medico Francese mi diede l'incluso polizino di difficoltà fatta in Francia da non so chi contro l'opinione di V. S., come vedrà(855); e havendomi ricercato di parere, non sono voluto entrare in altro che in promovergli un dubbio contro, come V. S. vedrà pure dall'incluso foglio.
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Nostro Signore Ambasciatore Francia Padre Francesco Padre Francesco Francese Francia
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