E V. S., facendo questo, farà in un istesso tempo doi atti: uno di giustitia verso questo tanto meritevole soggetto, e l'altro di gratia verso di me, non del tutto indegno di qualche favore, quando non per altro, almeno per la gran fede che sempremai ho havuto nella persona di V. S. Con che vengo a supplicarla di cosa assai fattibile nelle correnti congiunture che ella sa, non solo perchè vi sono molti simili carichi destinati a Spagnoli, de' quali questo è il più meritevole che si possa proporre, ma ancora per la gran corrispondenza che di presente passa tra S. Alt.a e quel Vice Re; sapendo io certissimo che mentre V. S., non meno di cotesti Prencipi, con la sua autorità, ch'è di tutta la terra(872), con la sua scienza singolare, irreparabile motore, mi voglia favorire in questa occasione, sarà di tanta efficacia la lettera di S. Alt.a, che forse in risposta se ne vedrà l'effetto et il compimento de' nostri desiderii, perchè mediante V. S. verrei ad ottenere la maggior pretensione che mai habbia havuto nè sia per havere a i giorni miei. Et il mio Sig.r Galileo sarà da questo suo Lauro sin all'ultimo spirito decantato in versi heroici con sincera e grata harmonia su la lira d'Apollo, dovunque il vento di fortuna mi dibatti. Starò dunque aspettando da V. S. benigna risposta della sua volontà; della quale sommamente, confido, e ne la supplico di bel nuovo; mentre io con mia consorte e cognate le facciamo devotissima riverenza, come anco al mio S.r Vincenzo e sua Sig.ra consorte et alle sue dilette SS.re Maria Celeste et Archangela Galilei, pregandoli dal Cielo ogni più vera prosperità e salute.
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