Ma perchè sempre la prolissità fu odiosa, mi conterrò supplicandola a perdonarmi s'incorro seco in questi errori, come l'altra volta, poichè l'interesse proprio mi fa trascorrere.
Li miei tutti salutano cordialmente V. S., et io le bacio di vivo affetto le mani, come anco fo al S.r Vincenzo e S.r Archangiola e sua Madre Maestra.
Di Roma, li 21 Luglio 1635.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDev.mo et Oblig.mo Ser.re
Lorenzo Ceccarelli.
3160*.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO [in Firenze].
Venezia, 22 luglio 1635.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 102. - Autografa.
Molt' Ill.re et Ecc.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Trovai pure finalmente il Sig.r Filippo Manuzzi, col quale hebbi longhissimo ragionamento di V. S. con rammemorar le cose passate. Sentì piacere grande che V. S. habbi memoria di lui; le feci vedere il desiderio suo di quelle robbe, e li lasciai il capitolo della lettera per informatione. Mi promise di servirla, nè vi è altra difficoltà che trovar modo per il recapito senza cadere nell'Arpie.
È passato per di qua l'Ill.mo Sig.r Alfonso Antonino, e nell'hore che le sopravanzarono da' negotii, le spese nel leggere il Dialogo, con il gusto che non si può esprimere; e mi lasciò ordine di far a V. S. li suoi cordialissimi baciamani.
Il Sig.r Argoli è dietro al suo sistema con un moto solo della terra, ma teme d'incontrar mala ventura, perchè havendoli questi Dei terreni fisso il chiodo, se si vuole muovere un tantino, mettono mano a' fulmini.
V. S. deve essere in qualche singolare specolatione, come è suo costume.
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