Di Roma, il 18 d'Ag.o 1635.
Di V. S. molto Ill.re
Il Sig.r Ambasciatore ha riceuta una lettera di V. S., che gli è stata carissima; e m'ha detto che li baci le mani, in nome suo, e che se non risponde quest'ordinario, risponderà l'altro. Di grazia, mi risponda a questa mia in modo che la risposta possa essere gradita etc. So che m'intende, e torno a dire che mi preme assai assai.
S.r Gal.oDevotiss.o e Oblig.mo Ser.re e Dis.lo
Don Bened.o Castelli.
3170.
GIOVANNI PIERONI a [GALILEO in Arcetri].
Vienna, 18 agosto 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 162. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re P.rone Col.mo
Avvisai a V. S. Ecc.ma la settimana passata(939), ciò è subito ch'io fui tornato di Ungheria, la ricevuta della sua gratissima lettera insieme con la parte del libro mandatomi, capitato così tardi per la tarda venuta del Ser.mo Principe; e li dissi, et hora li confermo, la mia prontezza in servirla a farlo stampare: e tanto quanto potrò prima, è più bene. Per il qual fine già mi sono informato che qui non sia cosa da farne capitale, per esser stampe molto cattive, et io le voglio buonissime; però penso a i mezi, e già gli incammino, acciò possa in oltre esservi la mia assistenza, la quale è necessaria perchè qua lo scritto non sarebbe facilmente inteso, e perchè vi sono alcuni erroruzzi, che già ho notati, et per haverlo interamente a mio gusto, bene e corretto da me solo. Per le figure, ho un amico che intaglia ragionevolmente in acqua forte, che procurerò che quanto prima me ne faccia mostra, la quale V. S. vedrà. Della stampa ancora presto li darò avviso di quello che io pensi di poter fare.
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