Haverò tediato V. S. con cianciume; me lo perdoni, e le bacio con ogni affetto le mani.
Ven.a, 15 7mbre 1635.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. F.
Coll'occasione di raccordar all'Ill.mo Baitello l'essattione della rata matura(959), m'ha ricercato come potrebbe havere uno de' compassi di V. S. Gli ho risposto non ne havere ritrovato per me in Venetia, come è vero, ma che pregherei V. S. metterci su la strada di haverne.
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ROBERTO GALILEI a GALILEO in Arcetri.
Lione, 17 settembre 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 166. - Autografa.
Molto Ill.e Sig.r e P.ne Col.mo
Tengho che, poco doppo la scrittami sotto dì primo stante, V. S. doverà havere visto Ill.mo S.r Luigi Hensellin(960), e trovatolo persona assai conpita in virtù e nobiltà; e non doverà uscire di cotesta nostra patria senza farli reverentia.
Ill.mo S.r di Perezese resta molto mortificato di non potere venire a fine de' sua disegni per servitio di V. S., e continua sempre di battere il ferro, e vorria darli l'anuntio di qualque buona nuova; e lo posso assicurare del suo continuo affetto, e lo farò sicuro della gelosia che la tiene e della sua mente.
Quanto alle longitudine, non c'è fretta alcuna, e ogni suo comodo sarà più grato che qual si voglia altra cosa; solo dicevo che quando S. S.a le manderà per suo gusto in Olanda, in passando haverei desiderato di vederle per potere extrarre copia di qualcosa, che non intendo che per me se ne pigli alcuna brigha ni fastidio, chè pur troppo li sono a caricho.
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