Di più sento come V. S. desidererebbe gli provvedessi sei barili di vino buono, quale bastassi a' caldi: che del trovarlo non credo haverò dificultà, per il prezzo che correrà nel paese; ma dubito bene del comodo delle bestie, perchè quassù n'è scarsità assai: però se costì se ne trovassi, credo sarebbe bene il pigliarle; caso che no, farò diligenza trovarle quassù, quantunque senza suo nuovo ordine non farò niente.
Prego ancora V. S. molto Ill.re a volermi scusare di tanta mia negligenza usata nel rispondere alla sua gratissima, quale ricevetti in Firenze da mia fratelli; ma per molti bisogni che havevo di andare in Valdarno per parlare a Msig.re Vescovo di Fiesole, dove stetti dodici giorni, me lo scordai: contuttociò spero che resterà appagata del buono animo; e conoscendomi abile in poterla servire in cosa alcuna, mi comandi liberamente, che mi troverrà prontissimo in servirla, e mentre comanderà lo riconoscerò per favore singulare, quantunque senza alcuno mio(973) merito. E con reverente affetto li bacio le mani, pregandoli dal Cielo ogni colmo di felicità.
Di S. Piero in Sillano, li 6 8bre 1635.
Di V. S. molto Ill.reSer.re Aff.mo
P. Bened.tto Scaland.ni
3188**.
PIETRO LA SENA a GALILEO [in Arcetri].
Roma, 8 ottobre 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 143. - Autografa. Di fuori (car. 144t.) si legge, di mano di GALILEO: del S. Pietro Sena. A queste 2(974) si deve rispondere al ritorno del S. Birè di Bologna.
Molto Ill.e Sig.r mio P.ron Oss.mo
Il Sig.r Gio. Camillo Gloriosi m'ha da Napoli fatto capitar in poter mio alcuni essemplari della Seconda Deca Matematica, novellamente da lui data fuori alle stampe(975), et insieme scritto se io havesse modo far pervenir nelle mani di V. S. molto Ill.e una copia d'essi; il che fu da me negato, non potendo preveder l'opportunità c'hora mi rappresentono i SS.ri Gio.
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