Genova, 26 ottobre 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 153. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron Col.mo
Stimerà forsi V. S. che col longo tacere mi sii caduta la memoria di un molto Padrone, al quale mi ritrovo per tanti capi più che debitore: non per certo, se considererà che ciò è seguito per non incommodarla; ma mi è parso il dovere di riverirla con questa mia, confermandole l'affetto col quale vivo desioso de' suoi commandamenti.
Sono sforzato a trattenermi quest'anno per negotii urgenti di mia casa; e perchè mi trovo in Pisa offeso, ne son ricorso al S.r Auditore, il quale essendo rimas[to], per mia mala disgratia, amalato, ch'havevo buona speranza, per non offendere S. D. M. non so quello seguire. La priego, se ha occorrenza di esser in Firenze, o con lettere al S.r Conte(1002) e S.r Baly(1003), caldamente raccomandarmi.
Mi vengono instantemente richiesti tutti li libri di V. S., quali non è possibile in questi paesi ritrovare e massime il Dialogo, essendo lei solo conosciuta per fama e per notitia da altri; e se me li potesse far havere, mi saria carissimo, ch'in Pisa il S.r Guast.a(1004) li riceverà e sborserà il prezzo: in tanto se in cosa alcuna atto mi conosce, di me si vaglia.
Gen.a, li 26 8bre 1635.
Di V. S. molto Ill. et Ecc.aDev.mo Ser.e
Girol.o Bard[i].
Mi avisi se è per stampare altro, che, se mal non mi ricordo, in Siena haveva non so che alle mani(1005).
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r D.re Galileo Galilei, Mat.co di S. A. S.
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