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      Io inclino molto a credere che tale esperienza scemerebbe(1082) assai l'
      opinione e la confidanza che ha il Morino di sč medesimo(1083), la quale mi sembra essere in grado cosģ sublime, che io mi riputerei per l'ottavo sapiente quando io sapessi la metą di quello che il Morino si presume di sapere: della quale sua ardita pretensione sicuro argomento ne porge a me il dir egli, nissun(1084) altro mezzo potersi ritrovar mai fuor che questo per via della [vedi figura luna2.gif]; a me, dico, il quale pretendo d'haverne uno tanto facile e sicuro, che senza bisogno nč di strumenti nč di calcoli astronomici, con la sola vista e con un giusto orologio (la fabrica del quale ho io facile e semplice, e cosģ giusta che non ammetterą(1085) errore d'un solo minuto, non solamente in un'hora, ma nč in un giorno nč in un mese), ci darą sopra tutta la terra e il mare la longitudine pił esatta(1086) che se ogni notte havessimo in qualsivoglia orizonte una ecclisse lunare. Non esalti dunque tanto il Morino, quanto ei fa(1087), il suo ingegno sopra tutti gl'ingegni de' mortali.
      Ho scritto questo per(1088) sodisfare a V. S. Ill.ma, e non per detrarre(1089) alla fama del Morino, la quale esso havrą larghissimo(1090) campo di mantenersi appresso tutto 'l mondo, qualunque volta e' mostri, non con le sole disputazioni verbali, ma con l'esperienze simili alle accennate da me di sopra, la riuscita della sua pretesa invenzione. E qui con riverente affetto bacio(1091) le mani a V. S. Ill.ma
     
      Dalla villa d'Arcetri, li 11 di 9bre 1635.(1092)


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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