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ROBERTO GALILEI a [GALILEO in Arcetri].
Lione, 12 novembre 1635.
Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 101. - Autografa.
Molto Ill.e Sig.r mio Oss.mo
Sempre con mia particolare consolatione ricevo le di V. S., come è seguito adesso quella de' 27 passato; e come haverà visto per altre mia(1099), ricevetti la lettera del S.r Diodati, nella quale andava trattando delle longitudine; la quale, doppo letta, mandai a suo destinato viaggio, come da S. S.a li doverà essere scritto.
Il Saggiatore, che devo mandare al S.r Carcavi, non è ancora arrivato; e per quanto tengho adviso da Firenze, li SS.ri Galilei non lo spedirno che alli 27, insieme con il suo retratto(1100), sì che non puole essere qui di una 20na di giorni: e subito sarà in mano mia, gli ne farò havere. S. S.a li scrive qui l'alligata(1101), e tengho che lo preghi se potessi havere qualque sua opera nuova per giungere alle altre: tengho che li faria singolare gratia, e, oltra che daria maggiore spaccio alli libri, amando qua le novità, il libraro procureria il privilegio che solo potesi stanpare esso libro, il che non si dà per ristanpare cose vecchie; e lui gli ne deve scrivere, a che me ne rimetto.
C'è qui un certo P. Iesuisto, nominato P. du Lieu(1102), che, per quanto intendo, è appresso a conporre un libro delle longitudine. Vedrò se potrò saperne qual cosa per o/2 d'amico mio, che per me non tratto con loro, e quello saprò gli ne refferirò.
La lettera mandata per il S.r Diodati è andata a suo destinato viaggio, e avanti la partenza di questo corriere spero riceverne da S. S. E bacio le mani, pregandoli da N. S. ogni bene.
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