Havevo accapato un vetro di specchio vechissimo, grosso, puro al possibile, chè sto per tuttavia ansioso di un occhiale buono, e do la colpa al mandatomi da V. S. e non agl'occhi miei; invece di mandarlo, un gatto me l'ha fatto in minucie: oh bestia senza opinioni humane! Le prego di tutto cuore felicità e bacio le mani.
Ven.a, p.o Decembre 1635.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. Fuig.o
3219**.
ASCANIO PICCOLOMINI a [GALILEO in Arcetri].
Siena, 2 dicembre 1635.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 157. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
Perchè il tempo buono da servir V. S. del vino bianco nella seconda muta è questo, e nè anco può desiderarsi migliore per questo effetto, ho ordinato che la ne sia servita de' sei barili, che glie n'ho proveduto, il giorno doppo la mia partenza per Roma; onde s'incaminerà alla sua volta con questa il 4 del corrente. Quest'anno non è riuscito quello dell'anno passato, onde per havere vini dolci è convenuto voltarsi altrove; e sebene la stagione ha fatto carestia di vini dolci, havendo preso del meglio, spero d'essermi accostato al suo gusto, ed harò molto caro se mi sarà riuscito. Gradirà però quello li mando, come che io non li habbia potuto mandar più da queste collinette, e mi conserverà in sua gratia, mentre le bacio per fine affettuosamente le mani.
Di Siena, li 2 Xbre 1635.
Di V. S. molto Ill.reDevot.o Ser.
A. Ar.o di Siena.
3220**.
ANDREA SOZZI a GALILEO in Arcetri.
Siena, 3 dicembre 1635.
Bibl. Naz.
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