Hora si andarebbe forsi rendendo più difficile il negozio, se io mi partissi di qua. Ci sono poi mille altri rispetti, e in particolare che la mia Religione, o almeno gli emoli, direbbero che io fossi stato cacciato di qua o levato per qualche mancamento; e a sanare queste maledicenze ci vole tanto che mai non basta. So che parlo con persona prudentissima e che mi ama assai, e che mi compatirà se non accetto quello che sopra tutte le cose di questo mondo desidero; e la supplico che mi voglia favorire appresso coteste Ser.me Alt.ze, prima di renderli humilissime grazie di tanto honore che mi fanno, poi di prometterle in nome mio (e non mancarò mai) che venendo occasione di servirle per doi o tre mesi in qualsivoglia cosa, prenderò occasione o di andare alla patria o di altro, e verrò a mie spese a spendere la vita stessa in servizio loro, e mi parerà di fare poco al molto, anzi infinito, obligo mio.
Caro Sig.r Galileo, rappresenti a loro AA. Ser.me la mia humilissima devozione, e li assicuri di più che quando Dio benedetto mi concedesse libertà, la cambiarò sempre volentieri con la servitù verso cotesta Ser.ma Casa, alla quale, se bene starò in Roma, viverò sempre schiavo. E con questa occasione la prego a ricordare al Ser.mo Sig.r Cardinale(1149) che li vivo devotissimo servo, come ancora a Madama Ser.ma, tanto grande mia benefattrice; e il simile officio passi con ogni devozione con il Ser.mo Sig.r Principe Lorenzo, e inchini il mio nome al Ser.mo Gran Duca, mentre a V. S. molto Ill.re fo riverenza, rendendoli le dovute grazie di tanti favori.
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