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      Io, per non mi acrescere fastidii senza proposito e senza frutto, ho ringraziato il Sig.r Podestà e detto che eseguisca pure il suo officio, che io non posso e non voglio assistere a questo atto: ma pregho bene V. S. a scrivere a detto Sig.r Potestà, come lei ancora ha credito con detto Giulio quella somma di cento scudi che prima gli prestò, e poi d'altri ottanta, pure prestati, a' quali sono obligato io ancora, e di questi ultimi si dichiarassi come io voglio pagarli senza che sieno cimentati in concorrenza de gl'altri creditori; ma se fussi possibile ritrarre qualche cosa di quella prima somma, io l'averei molto caro, e però la suplico a scriverne quanto prima al detto Sig.r Podestà. Non creda già V. S. che io gli facci questa instanza perc[hè] io pensi di ritirarmi quanto da quello che nell'altre mie ho promesso, anzi con la presente le ratifico e confermo, ma per la mia impotenza a poter corrispondere con pronteza a' benefizii così segnalati che V. S. ha fa[tto] a questo non so come chiamarlo, a mia contemplazione. Se a V. S. piace di scrivere, io riceverò favore; e caso che ci habbi qualche repugnanza, io non lo desidero. E perchè la prossima settimana, piacendo a Dio, spero d'arrivare costì, non la voglio tediare più, se non pregandola a scusarmi di tanti fastidii che da me continuamente le vengono, mentre co 'l fine gli faccio debita reverenza.
     
      Da S.ta Maria a Campoli, 7 Genn.o 1636.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.mo e Oblig.mo Se.re
      Alessandro Ninci.
     
     
     
      3236.
     
      IACOPO SOLDANI a GALILEO [in Arcetri].


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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