Molto Ill.e Sig.re Oss.mo
     
      Vive in me la memoria del suo gran valore et dell'affettione sua verso di me talmente, ch'ella può star certa che nelli suoi interessi la servirò in maniera, che sì come V. S. et le sue virtù mi sono di continuo presenti nell'animo, così io li mostrarò, nell'occasioni ch'ella si compiacerà darmene, vivi segni della mia benevolenza verso di lei. Potrà similmente attribuire la cagione dell'haver tardato a scriverli all'assenza del mio secretario italiano. Et per fine me li racomando di vivo cuore.
     
      Roma, li 15 di Gennaro 1636.
      Di V. S. molto Ill.eAffettionatiss.o per servirla
      Noailles.
     
      Il latore de la presente li darà nove di me, et quanto gran stima fo de le sue virtù et come sto con desiderio di servirla in ogni occorrenza.
      S.r Galileo.
     
      Fuori: Al molto Ill.e Sig.re Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      3245*.
     
      ANTONIO SANTINI a GALILEO in Firenze.
      Milano, 16 gennaio 1636.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 165. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      Il mio silenzio ha solo per ragione il non turbare V. S. da i suoi più utili studii, che a benefizio di altri è sempre andata meditando; e la mia devota affezzione e servitù spero, nel tribunale delle sue grazie, non possa restar in contumacia. Vengo ora a farle questi due versi, per haver sentito con lettere del P. Cavalieri, Mathematico di Bologna, vacare la catedra di Pisa, e mi ricercava di propuorli qualche soggetto, sì come ho fatto; et è un canonico qui di S.n Ambrogio(1179), antico segretario di questo Emin.mo S.r Card.