Bologna, 12 febbraio 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 215. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
Ricevei alli giorni passati una sua gratissima, nella quale mi diceva che il Ser.o G. Duca et il Ser.o Sig.r Cardinale(1230) m'erano per favorire di una lettera per uno appresso l'Em.mo Aldobrandini(1231) per quei rispetti che io già a lei havevo esposti. Hora non ho potuto da all'hora in qua più scrivere per essere impedito dalla chiragra, massime nella mano destra. Adesso supplisco, che sto alquanto meglio, se bene sono in purga, poichè da due giorni in qua ho cominciato a pigliare un decotto per questa mia troppo frequente e rigorosa infirmità.
Prima dunque la ringratio infinitamente dell'offittio passato con detti Serenissimi, restandole molto obligato. Non era veramente il mio desiderio che hora scrivessero, poichè ogni importuna raccomandatione può mettere in gran sospetto quel Padre(1232) che sa, ma solo all'occasione: tuttavia è stato eccesso di cortesia il disporli a farl'adesso; anzi s'io sapessi sicuro che l'havessero fatto, scriverei ad ambidue per ringratiarli di tanta cortesia; ma perchè non lo so sicuro, starò aspettando suo avviso.
La prego poi ad aggiungere al titolo della mia propositione mandatali intorno la descrittione della parabola per 4 dati punti di un quadrilatero(1233), questa parola quadrangolo(1234) in due luoghi che ci manca, poichè non per ogni 4 dati punti di un quadrilatero si può descrivere una parabola, ma solo quando esso quadrilatero havrà quattro angoli interni et almeno due lati concorrenti: il che li volsi scrivere subito mandatala, ma non potei.
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Duca Cardinale Aldobrandini Serenissimi Padre
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