Doveva pur dire, che all'hora si sarebbono prese tutte le quaglie. Ma perchè parla immodestissimamente di V. S., et ha usata l'impudentia di mettere l'historia delle cose sucesse, con dire che egli ha il processo e la sententia, io ho mandato chi me lo presentava sulle forche. Ma V. S. conosce il genio d'un insolente Capucino: dubito che capiti altrove, perchè è inamorato e crede così certo che le sue pazzie siano argomenti demostrativi, che certo non crede tanto all'In principio.
Non ho veduto il Sig.r Apruino già 15 giorni: o che è perso in quelle belle speculationi Rosa Ursina, Ursa Rosina(1248), con tante belle farfollagine, che non si lascia vedere. Credo però certo gli avverrà come a me, di perder assai tempo senza trovare cosa alcuna: ma le promesse grandi ingannano! Ho però per punto grande che li Giesuiti sostentino le macchie nel sole, il moto in sè stesso, la flussibilità del cielo e la corruttibilità del medesimo; che mi paiono cose dalle quali nascono necessariamente consequenze importanti.
Farò la relatione al Sig.r Sorer(1249). Ma quando haveremo nova che li Dialoghi andati in Germania siano stampati? Non è già dovere che dormano tra le carte inutili. V. S. molto Ill. et Eccell.ma si conservi, mi riami e le bacio le mani.
Ven.a, 8 Marzo 1636.
Di V. S. molto Ill.re et Eccell.maDevotiss.o Ser.re
F. Fulgentio.
3270.
BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Arcetri].
Bologna, 11 marzo 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 219-220. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
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