Ma la vederò presto.
Le mando la lettera per la rimessa del peculio. Il maestro delle poste qui mi dice, che se V. S. mandarà le lettere col mezo del S.r Bochineri, le haverò più a tempo e più sicure. Prego il Signore che la conservi, e le bacio le mani.
Ven.a, 5 Aprile 1636.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo Galileo.
Dev.mo Ser.eF. Fulg.
3281.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Arcetri.
Bologna, 8 aprile 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 223. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Ricevei la gratissima sua per l'ordinario passato, insieme con quella del Ser.mo G. Duca, che mi apportò molta consolatione, vedendo quanto habbi potuto la sua raccomandatione appresso detto Ser.mo(1282)
Io me ne sto ancora impedito de' piedi, non sperando potermi rihavere sino al caldo; tuttavia vado a leggere alle scuole, se bene non altrimente che in carozza.
Sono intorno per vedere di havere la lettura perpetua, per potermi accommodare di stanze in questo convento dove sto, che è male in essere, di libri et altro, prevalendomi dell'occasione di essere stato chiamato costà, sì come, oltre di lei, me ne fece mottivo Mons.r nostro Vicelegato(1283) per parte del Sig.r Fantoni, e spero quanto prima di venire alla conclusione.
Del resto, quanto alle mortadelle restarà che mi dica quante ne vole, e quando e dove vole che io le invii, chè procurerò ad ogni mio potere perchè resti servita.
Viddi il suo pensiero circa lo specchio, e mi piacque: et appunto si accorda molto con quello che ho messo nel mio Specchio Ustorio(1284), composto di due, se bene siamo differenti in parte: poichè io adopro, in tal maniera, lo specchieto con lo specchio poco cavo, e lei con il molto cavo; e ciò ho fatt'io, parendomi che nel molto cavo, cioè in quello che ha il foco vicinissimo al fondo, lo specchietto riceva pochi raggi, dove adoprandolo poco cavo, come ella sa benissimo, si possono riflettere quasi tutti quelli ch'entrano nel grande.
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