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      Stamattina il Sig.r Residente di Venetia Pierfrancesco(1325) Rinuccini mi dice, haver inteso che io ho gran parte nella benevolenza di lor AA. per quest'impiego, e che non c'è altri concorrenti che il P. Albritio Giesuita, che, per esser vecchio e non poter più le fatiche della predica, vorrebbe questo trattenimento.
      Confido nella protetione et offici efficacissimi di V. S. Ecc.ma: però di nuovo la prego a favorirmi di raccomandarmi al Granduca et al Sig.r Principe, assicurandoli che li servirò con ogni squisita diligenza. Et a V. S. bacio le mani.
     
      Firenze, 2 Mag.o 1636.
      Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maDev.mo Ser.re et Obl.mo
      Fra Niccolò Ciampoli.
     
     
     
      3294.
     
      RAFFAELLO MAGIOTTI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 3 maggio 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 229. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio S.
     
      Hieri appunto nell'anticamera del Sig.r Card. Barberino(1326) il P. Abbate nostro mi disse haver da farmi una raccomandatione da parte di V. S. Ecc.ma, seben per all'ora non si trovava la lettera in tasca, quale per altro desiderava farmi vedere. Quand'hoggi io l'ho letta, e che doppo le molte lode date sopra ogni merito a quella mia letione(1327), io trovo nel fine qualche poca di querela, mi s'è quasi addiacciato il core; e doppo un lungo pensare m'è sovvenuta quella postilla: In Rosa Ursina sunt ad satietatem haec omnia. Sappia V. S. che questa e l'altre postille ancora sono state da me postevi doppo per necessità, non per eletione. Alcuni sacchi di carboni, che furono all'Accademia, per sgradir le cose mie, messero in compromesso le macchie solari; et io feci quella postilla per convincergli con quello che è stampato et approvato da loro medesimi, non già ch'io intenda di preferirgli nell'inventione di dette macchie, nè meno nelle salde demostrationi, quali io ho vedute nelle Lettere di V. S. E.ma scritte al Sig.r Velsero(1328). Pur se questa cosetta si stamperà, come credo, io muterò la postilla; et in altro tempo, se Dio mi darà vita, mostrerò con miglior occasione la stima ch'io fo dell'inventioni di V. S. e dell'obligo infinito ch'io professo d'havergli.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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