Il nostro Sig.r Raffaello Magiotti ha vista la lettera di V. S., e credo che a questa hora li haverà scritto(1333).
Qua in Roma sono comparse due sfere Copernicane. Io non le ho viste, ma intendo che è cosa bellissima; e credo che ne sarà data una all'Em.mo Sig.r Card.l Barberino, e forsi la vedrò. Il Sig.r Ambasciatore poi mio Signore desiderarebbe un compasso geometrico di V. S., ma che fosse più grande il doppio di quelli che già faceva in Padova il Mazoleni(1334); e parimente vorrebbe un libro per l'uso di esso compasso: per tanto prego V. S. a fare questo favore a S. Ecc.za, che della spesa io rimetterò il danaro in Firenze, come ella m'ordinarà.
La mercanzia poi delli libri Delle macchie solari(1335) non è ancora conclusa, perchè quei buoni Padri che li hanno nelle mani, gran parte n'hanno guasti, e li altri sono senza le figure delle macchie, e di più si sono alzati di pretensione, talchè io vado soprasedendo. Altro non m'occorre, se non raccomandarli il latore della presente, che desidera conoscere V. S. Ecc.ma e trattare con lei: e con questo li fo riverenza.
Roma, Il 6 di Maggio 1636.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
I nostri Padri della Religione mi hanno levato il titolo di Abbate di Zara, e fattomi Abbate di Verona: però restarò in Roma sino che piace a S. D. M.
Devotiss.o e Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei, primo Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
3297.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Firenze.
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