Sì che essendosi per questo sospetto maggiormente cresciuti i disgusti, e di più volendo che faci la cura in facia mia senza rendermi un'obedienza al mondo, veda se ho cagione di stare disgustato. Havrò patienza sin che a Dio piacerà: fra tanto la prego a scusarmi e continuarmi la sua buona gratia.
Di Bologna, alli 6 Maggio 1636.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOb.mo Ser.re
F. Bon.ra Cav.ri
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Gal.eo Gal.ei
Fiorenza.
3298.
FRANCESCO DI NOAILLES a GALILEO [in Arcetri].
Roma, 6 maggio 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 198. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.re
La stima ch'io fo della persona di V. S. e del suo merito e l'affettione che le porto, congiunta con l'obligo che le devo, posson ben farla certa quanto mi prema il servirla, et ch'io non perda la memoria di quanto ella da me desidera e confida nelli officii miei presso S. S.tà(1338); al che sin hora haverei dato assai principio, quando havessi trovato la congiuntura buona: chè per la più sicura, et a ciò il negocio sia riuscibile, ho giudicato prima trattarne con l'Em.o S.r Card.le Antonio(1339), sì come harei fatto in questa ultima mia audienza, mentre S. Em.za non fosse andata a Bagnaia. Ma ben lo farò al ritorno; et perchè lo desidero più di V. S., le dico che la prima gratia che io dimanderò al Papa nella mia partita sarà questa, mentre però prima non mi riesca. Riposasi dunque V. S. sopra di me, et mi continui la sua benevolenza; con che fine le prego dal Signor Iddio ogni contento.
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