Res est solliciti plena timoris amor. Dhe perchè non ho io in pronto qualche autorità dell'Ariosto? certissimo ch'ella non si metterebbe a contradiro. Pur io spero ch'ella crederà ancora a questi sinceri miei detti, cioè ch'io l'ho sempre reverita et amata con quel maggior affetto ch'io non saprei esprimere, al che m'hanno invitato, e m'inviteranno mentre haverò spirito, l'uniche qualità e meriti di V. S.; anzi non mi torrò mai da questo proposito, seben ella per mia sciagura del tutto si scordassi di me. Perchè, sì come io non ho in me talento alcuno di consideratione, com'ella ha in sè parti singolari ed infinite che di continuo me ne riperquoteranno la memoria, così mi rendo vinto, e la prego a non mi dar più martello, fingendo di riceverlo.
Dovrei rispondere al P. Francesco buono(1352), ma l'hora è troppo tarda. Quando V. S. Ecc.ma lo vedrà, me li faccia, sì come fo io a lei, una caldissima raccomandatione; con che le chiedo da Dio lunga vita e quiete.
Roma, il dì 25 Maggio.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo et Aff.mo Ser.re
Raffaello Magiotti.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.
Il Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza,
in Arcetri.
3303*.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Arcetri.
Bologna, 27 maggio 1636.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 208. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Dopo che V. S. Ec.ma mi scrisse delle mortadelle, risposi subito con una mia, inviata a lei pur direttivamente, quale bisogna si sii smarrita. Ne mandai poi dopo un'altra, inviata al P. Vicario nostro di costì, alla quale tengo hora in risposta la sua gratissima, scritta sotto il 24 del presente; e li dico che resto molto maravigliato, non havendo visto altra sua lettera, nè meno le tre piastre ch'ella dice di haver mandato: è necessario ch'ella dichi a chi l'ha consegnati et inviati, aciò si possino trovare.
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