Il S.or Galileo Galilei.
Fiorenza.
3306*.
FULGENZIO MICANZIO a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 7 giugno 1636.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 127. - Autografa a partire dalle parole La veggo.
Molto Ill.re et Eccell.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
Ricevo nel medesimo tempo le due lettere di V. S. molto Ill.re et Eccell.ma di 24 e di 30 Maggio, e dal Sig.r Elzivir(1364) li compassi, benissimo conditionati. Hoggi invio il suo all'Ill.mo Baitello(1365), il quale so che, oltre il ringratiamento et obligatione, mi sarà adosso con importunità del costo. Vorrei saper che risponderli in causa commune, perchè io ancora sarei al medesimo, se non conoscessi V. S. un poco più che non fa quel Signore.
V. S. mi ha fatto venire la saliva in bocca con la nova di quel fortunato incontro delle lenti megliori della sua tanto famosa. Senta V. S. se ho buona fortuna. Con tutte le diligentie possibili haveva trovato un pezzo di specchio, certo più vecchio di 100 anni: lo pongo sopra un repostiglio per mandarlo; un gatto corre dietro ad un sorze, e me lo getta in terra, e, giuro a Dio, fatto così in minuccie, che non vi è restato un pezzetto che sia come l'ungia grossa(1366). Ho havuto a inspiritarmi, e credo che il diavolo habbi voluto farmi biastemare: ma non ha havuto l'intento.
Ho data l'informatione per Monaco(1367) ad un mercante qui, che certo ci farà il servitio isquisitamente. Ho la sfera Copernicana: la farò levare dalla cassa, et vedrò se saprò fargliene un poco di schizzo.
Sento una inesplicabile consolatione che V. S. rissolva far capitare quello che ha in ordine al Sig.
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