Eccoli quanto sin hora ho saputo; ma indubitatamente, gionto che sia, darà perfetto raguaglio d'ogni cosa, e farà che anco il giovine scriva a V. S,, la quale se mi accennerà desiderio di veder il nepote, non mancarò di farlo sapere.
Hoggi Mons.r Aproino, venuto per negotii, et che a V. S. fa mille salutationi, ha veduta la sfera Copernicana(1378), e gli è piaciuta. È un globo, che nella parte esteriore ha la sfera stellata imobile, et il zodiaco parimente: delli pianeti superiori et inferiori non si mostra altro che un moto, che è l'annuo: il sole in mezo. Tutto l'artificio è nella terra, che si muove col tenere sempre l'asse fisso, rivolto all'istesso punto del cielo; et se li muove intorno la luna, e si veggono le sue mutationi, et anco tutto quello si può desiderar per la varietà de' giorni e stagioni. Vorrei saperlo bene esprimere: procuro che ne sia fatta un'idea per V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, alla quale bacio le mani.
Ven.a, 14 Giugno 1636.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Dev.mo Ser.
F. F.
3312**.
GALILEO a GIO. BATTISTA PANDOLFINI [in Firenze].
Arcetri, 17 giugno 1636.
Arch. di Stato in Firenze. Monte di Pietà, Filza 1077 (d'antica numerazione Campione 112), n.° interno 193(1379). - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e Pad.n mio Osser.mo
Riceverà V. S. molto I. la presente per mano di Giuseppo mio servitore, al quale V. S. mi farà grazia far pagare i frutti de i danari che tengo sopra il Monte di Pietà etc., che al presente tempo si aspettano; chè saranno ben pagati, et io gliene resterò con obbligo particolare.
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