Fo con diligenza far la copia de i nuovi Dialogi, per mandarli costà avanti la partita del detto S. Elzevirio, acciò gli possa condur seco e con la sua diligenza e prestezza farli pubblici, assicurandolo che la novità delle materie, che in essi son contenute, gli farà havere grand'esito. Intanto lo saluti caramente in mio nome e me lo conservi ben affetto, e gli dica che faccia intendere al Sig. Bernengero che mandi in grazia delle copie dell'uso del mio compasso geometrico, ch'egli già illustrò e fece latino(1383), perchè continuamente ne vengono domandate, sì che io, per sodisfare a molti che me lo domandano, son forzato a far farne copie manuscritte del mio antico, con mio gran tedio e spesa. Mi è venuto in mente che il medesimo S. Elzevirio, nel tornarsene a casa, potrebbe con maggior sicurezza portare e far ricapitare in mano al detto S. Bernengero una mia lettera, insieme con i vetri per un telescopio. E sopra questi particolari starò aspettando risposta da lei.
Comporti la P. V. R.ma che io dica d'essermi un poco scandalizato nel veder che ella mi habbia domandato(1384) quello che deve scriver all'Ill.mo S. Baitello in materia del compasso, il costo del quale viene a cento doppi soprapagato col dargli luogo tra le cose rare che adornano lo studio di un tal Signore: però de his actenus.
Piacemi che la sfera Copernicana habbia dato gusto a lei et al S. Aproino. Da Roma tengo avviso che ve ne son capitate 2, ma che non muovon punto la curiosità di nessuno, nè(1385) anco per vederle non che per esaminarle.
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