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      Otto giorni fa mi fu mandato di Parigi il frontespizio(1402) che qui gli mando alligato, acciò lo vegga e lo mostri al S. Elzevirio, che volentieri mi disse che harebbe veduto il primo foglio della medesima operetta, che mi pervenne 3 mesi sono; ma un amico me la tolse, con intenzione di procurar di farne venire alcune copie intere. Io gusterei assai che il S. Lodovico ne facesse venir buon numero a Venezia, e poi di costì qua, a confusione de' miei nimici calunniatori. La P. V. R.ma vegga di operare che ce ne venghino.
      Questo è quanto mi occorre: favoriscami di salutare il S. Elzevirio, e nella prossima seguente settimana manderò le copie manuscritte, se però mi giugneranno lettere della P. V. R.ma, alla quale con reverente affetto bacio le mani.
     
      D'Arcetri, li 12 di Luglio 1636.
      Della P. V. R.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
      G. G.
     
     
     
      3321.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO [in Arcetri].
      Roma, 12 luglio 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 216. - Autografa.
     
      Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.re e P.ron Col.mo
     
      Io son sicuro che V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma leggerà questa mia con quella franchezza d'animo con la quale sempre si è governata nelli suoi travaglii. Però li fo sapere, come dopo havere più volte trattato con l'Em.mo Sig.r Card.le Antonio Barberino(1403) intorno al suo negozio, e sincerato Sua Em.za che V. S. non ha mai hauto pure un minimo pensiero di offendere nè vilipendere la S.tà di N. S.(1404), e che era lontanissima da così indegna azzione, e che questa verità poteva havere mille rincontri e riprove, e che l'essere cascato in questo concetto li premeva più che tutto il resto de' suoi travaglii, e che questa machina de' suoi nemici l'haveva trafitta sino all'anima; havendo mostrato S. Em.za di restare sodisfatta, ed essendosi mostrata pronta a sincerare N. S. stesso, come unico e potentissimo mezo in questo affare, l'Ecc.mo Sig.r Ambasciatore di Francia(1405) fece risoluzione di pregare S. Em.za che si degnasse fare così honorata operazione appresso S. S.tà Il Sig.r Cardinale promise di fare il servizio con tutto il spirito, come effettivamente ha fatto; e ieri mattina il Sig.r Ambasciatore all'audienza di S. S.tà fece la medesima sincerazione a N. S. stesso, il quale, se bene mostrò sentimento che il negozio fosse gravissimo per la Christianità tutta, in ogni modo parlò di V. S. con dimostrazione di benignità, e disse che haveva sempre amato V. S., e che li haveva date delle pensioni, e che di questo particolare il Sig.r Card.le Antonio haveva parlato gagliardamente: ed havendo il Sig.r Ambasciatore rappresentato a S. S. che V. S. era prontissimo a tolerare qualsivoglia mortificazione che venisse dalla sua santa mano, ma che non poteva patire che i maligni havessero posta in campo così scelerata machina, e che non era mai stato suo pensiero di offendere la S.tà Sua, N. Signore disse queste precise parole: Lo crediamo, lo crediamo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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