Il Sig.re Ambasciatore giudicò prudentemente di non andare più oltre; e trattando dopo con l'Em.mo Sig.r Card. Antonio restò assai consolato, perchè S. Em.za gli promise di continovare gli officii, e che sperava fare cosa buona.
Riceva V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma questo poco che si è fatto da questo Signore veramente suo svisceratissimo, e preghi Dio benedetto che gli dia forza di fare il resto. Se paresse bene a V. S. fare sapere il tutto al Ser.mo Gran Duca, Signor nostro, e fare dare ordine al Sig.re Ambasciatore di Toscana che ringraziasse l'Em.mo Sig.r Card.le Antonio, e che li raccomandasse questa causa in nome di S. A. Ser.ma, mi rimetto. Credo ancora che si potrebbe passare il medesimo officio con il Sig.r Ambasciator di Francia, perchè, a dire il vero, si porta egregiamente; e forsi non sarebbe male che V. S. scrivesse una lettera all'Em.mo Sig.r Card.le Antonio di ringraziamento, e stare solo in questo punto, che ella non ha mai hauto pensiero di vilipendere la soprema persona di N. S. Mi perdoni se passo troppo avanti, e riceva tutto da quel continovo desiderio che io ho di servirla con tutto il cuore, e mi conservi la sua grazia; e se havesse occasione di inchinare il mio nome al Ser.mo Gran Duca e alli Ser.mi Sig.ri il Sig.r Cardinale(1406), il Sig.r Pr. Don Lorenzo, e a Madama Ser.ma, lo riceverò a singolarissima grazia. Con che li fo riverenza.
Di Roma, il 12 Luglio 1636.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
S.r Gal.o Gal.i
Humil.mo Devotis.o e Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Benedetto Castelli.
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